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Coronavirus, come
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Lo psicoterapeuta Alberto Pellai: «Così riusciremo a sconfiggere
quel mostriciattolo fantasma»
È un virus. È così piccolo che lo si può vedere solo in laboratori
speciali con microscopi speciali. Ecco perché ci spaventa tanto. Perché è
invisibile a occhio nudo. Da sempre noi esseri viventi abbiamo paura di ciò che
ci può fare male e che non si può vedere. Succedeva all’uomo delle caverne che
andava a caccia di animali feroci che erano nascosti nelle foreste. Lui non li
vedeva e doveva andarli a cercare. Loro stavano appostati in luoghi nascosti e,
per non essere uccisi, potevano ucciderlo. È lì che il nostro cervello ha
imparato ad accendere l’emozione della paura. Ci ha dotato della capacità di
avvertire un pericolo che non si vede. Ci fa sentire l’allarme quando ancora
non abbiamo davanti a noi il pericolo. Così siamo più preparati ad affrontarlo
quando ci si presenta davanti...
La paura è come
la sirena dell’ambulanza che suona dentro di te. La senti e ti avverte che
qualcosa di grave sta per succedere. Bisogna correre all’ospedale per evitare
che le cose precipitino. Il coronavirus, oggi, fa suonare tutte le sirene
d’allarme del mondo. Ne parlano in continuazione alla televisione. Ci sono
adulti più tranquilli, altri in ansia, altri molto spaventati: e poi c’è gente
con i nervi saldi che sta lavorando giorno e notte per combattere questo
rischio. Purtroppo hanno cancellato le gite scolastiche. Non si fanno più gli
allenamenti sportivi. Sembra di stare in guerra, ti viene da pensare. E così
provi una paura difficile da addomesticare. Non posso togliertela quella paura,
ma posso dirti che, mentre è giusto sentire l’allarme per qualcosa che ci
minaccia, allo stesso tempo dobbiamo imparare a prendere le cose nella giusta
misura e per quello che sono.
È vero: il coronavirus è un
nuovo agente di infezione che per la
prima volta sta colpendo gli esseri umani. Prima era presente solo nel corpo di
alcuni animali. È vero: il coronavirus ha contagiato migliaia di persone in
Cina e nel mondo e ora è presente nella nazione in cui vivi anche tu. È vero :
ci sono persone infettate dal coronavirus che sono morte. Però, affermato che
queste sono tre verità che tutti sappiamo, ecco altre verità che, in questo
clima di allarme, vengono raccontate, ma le persone colgono molto meno. Il
contagio al momento ha colpito un numero molto ristretto di persone. La
malattia si è localizzata in alcune zone precise, chiamate focolai di
infezione. Quando è stata identificata la zona del focolaio, gli esperti hanno
preso tutte le precauzioni possibili per non farlo uscire da lì. È come un
animale in trappola. Ecco perché gli abitanti di alcuni paesi e città sono oggi
in isolamento e quarantena. Viene chiesto loro di non uscire dal loro
territorio, così da non trasportare il virus in luoghi in cui esso ancora non è
arrivato.
La malattia prodotta dal
coronavirus è simile ad un’influenza. Fa
tossire, starnutire, dà febbre. In molte persone il virus non produce nemmeno
questi sintomi. Solo pochissime persone si ammalano con sintomi molto più
gravi, come la polmonite. Ad oggi, il 2% delle persone affette dal virus è
morto. Vuol dire che di tutti gli ammalati, muore, purtroppo, una persona su
50. E sappi che tra i malati non ci sono praticamente bambini. Ovvero, sembra
che chi ha la tua età, ha una capacità naturale di resistere all’attacco del
virus. Che, quindi, per i bambini non rappresenta una reale minaccia.
Inoltre, considera che: nei luoghi in cui c’è l’infezione, ci sono migliaia di
persone.
Di quelle migliaia di persone,
pochissime contraggono l’infezione, di
quelle pochissime solo 1 su 50 muore. È tristissimo sapere che una persona
muore per una malattia. Però è importante che tu consideri che la paura che
senti, riguarda una minaccia che ha pochissime probabilità di riguardare la tua
vita. Ma tutto il mondo, proprio per evitare, che questo accada, oggi si sta
dando da fare per evitare che questa infezione si diffonda. È fondamentale
perciò che le persone vengano allertate e allarmate. Perché così percepiscono
un rischio e imparano a fare tutto quello che serve per evitare che esso si
trasformi in un pericolo crescente. È quello che hanno già fatto con te i tuoi genitori
da quando sei nato. Ti hanno insegnato che prima di attraversare la strada,
devi aspettare che il semaforo diventi verde. Altrimenti rischi di essere
tirato sotto da un’automobile. E questo ti ha permesso di imparare ad andare in
giro sicuro per il mondo, sapendo come evitare gli incidenti. Ti hanno
insegnato che non si può mangiare solo cotoletta e patatine. Perché il tuo
corpo ha bisogno anche di fibre e vitamine che trovi nella frutta e nella
verdura. Solo così puoi mantenere un corpo sano. Ti hanno insegnato che quando
navighi in rete non devi fornire le tue generalità – nome, cognome e indirizzo
– a nessuno, perché non sai chi c’è dall’altra parte.
Per il coronavirus è un po’ la stessa cosa. Il mondo adesso viene avvertito che la fuorì c’è un virus di cui non conosciamo molte cose. E perciò ce ne dobbiamo difendere. Ogni giorno nei laboratori, gli scienziati stanno lavorando per trovare un vaccino e una cura. In ogni momento, le persone che ci governano stanno promuovendo leggi per tutelare la nostra salute. In tutti gli ospedali il personale medico e paramedico è pronto a curare le persone che si ammaleranno. E i malati hanno il 98% di probabilità di guarire. Così come, al momento, la quasi totalità della popolazione ha ottime probabilità di non ammalarsi.
Gli esperti di prevenzione ci dicono di fare poche cose che sono molto importanti: — se ti viene da tossire e starnutire, fallo nel cavo del gomito. In questo modo, non solo si riduce il rischio di diffondere il coronavirus, ma qualsiasi altro virus respiratorio — lavati bene le mani, sopra, sotto e tra le dita, con il sapone liquido, per un tempo di alcune decine di secondi. Potresti cantare per intero «tanti auguri a me» mentre ti lavi le mani, così riesci a far durare l’operazione il giusto tempo e nel frattempo ti dici una cosa bella e ti metti «dentro» un po’ d’allegria — usa fazzoletti di carta e cestinali subito dopo — non metterti le mani in bocca, negli occhi, nel naso (ma questo lo sapevi già!) e non mangiarti le unghie. Anzi tienile corte e curate.
Ecco tutto qui: questo è quello che puoi fare tu in prima persona per far fuori quel mostriciattolo fantasma, chiamato coronavirus. Non si può dire nulla di più. Avere paura oggi è naturale. Siamo spaventati e dobbiamo difenderci da qualcosa che non abbiamo ancora imparato bene a conoscere e affrontare.
Ma l’uomo, nel corso della
storia ha saputo fare cose straordinarie. Ha
imparato a vincere malattie ben più terribili, ha inventato missili che possono
portarci sulla luna, ha scoperto come trasformare la luce del sole in energia
che fa accendere la luce di notte nelle nostre case, quando fuori c’è il buio.
La paura ci fa vedere tutto buio e cupo. Ma tu non perderti nel buio. Affidati
al lavoro di milioni di persone che oggi stanno lavorando e combattendo per
vincere la battaglia contro il coronavirus. Impara a immaginarle tutte insieme.
Un esercito infinito di milioni di uomini e donne – medici, ricercatori,
scienziati, infermieri, forze dell’ordine – contro un invisibile microscopico
virus. Ce la faremo, vedrai, ce la faremo.
* Medico e psicoterapeuta.
Ricercatore presso il Dipartimento di scienze biomediche dell’Università degli
studi di Milano
tratto da:
LA LETTERA APERTA
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